"Sono un pittore fondamentale, un formalista". Se Jerry Zeniuk (1945) si considera un esponente del genere iniziato da Paul Cézanne e Piet Mondrian, culminato nella pittura minimalista statunitense del dopoguerra e analitica europea, ovvero il periodo in cui ha iniziato la sua carriera, la definizione di "pittore fondamentale" fa invece riferimento ad una mostra di grande impatto allestita allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1975, nella quale per la prima volta si tentò di delineare il quadro formalista della pittura non oggettiva degli anni Settanta su entrambe le sponde dell'Atlantico.
Per gli artisti di quel periodo è cruciale concentrarsi sugli aspetti fondanti della pittura, anche materiali: il formato, le dimensioni e le proporzioni, il colore, la linea (o la sua assenza), la texture e la tecnica, gli strumenti, la composizione, le materie impiegate, il processo esecutivo dell'opera e, non ultimo, lo spettatore.
La pittura di Zeniuk si inserisce nelle proposte pittoriche avanzate da diversi suoi contemporanei, designati dal termine "Pittori Fondamentali" quando la pittura era nuovamente dichiarata morta. Si tratta interamente di pittura. Riguarda il modo in cui la pittura è realizzata con gli elementi intrinseci della pittura: le scelte formaliste di supporto, vernice e colore; texture e fattura; assenza di linea; dimensione, formato e scala; composizione e processo. Riguarda il modo di dipingere un quadro che si presenta come un dipinto; ed è anche riguardo allo spettatore, che, se si vuole, è di fatto l'elemento intrinseco finale nel mezzo della pittura. Perché, se un quadro deve essere percepito come un dipinto, nient'altro e niente di meno, ha bisogno di uno spettatore per farlo. Un quadro è qualcosa da vedere.
A prima vista queste opere restituiscono disposizioni casuali di punti colorati che, fluttuando nel vuoto, rimangono fedeli al concetto innovativo, caro a Zeniuk, di superficie dalla spazialità piatta. In realtà però questi punti sono organizzati sulla tela in modo piuttosto analitico ed indipendente. La pittura a olio con cui sono eseguiti li solleva dalla superficie grazie alla sua naturale brillantezza, mentre la trama del tessuto li spinge nella pittura e li fissa saldamente sul piano dell'immagine. La scelta dei colori crea una dinamica pittorica supplementare laddove conferisce alle forme un effetto visivo sporgente o rientrante. Altresì questa interazione di cerchi colorati, che si completano o entrano in contrasto, determina reciproche somiglianze e differenze. Assumono inoltre un ruolo in relazione l'uno all'altro, in relazione al materiale pittorico e ─ ultimo ma non meno importante ─ in relazione allo spettatore.
I formati di Zeniuk spaziano ora dal piccolo al monumentale, poiché questa nuova proposta pittorica consente una gamma più ampia di dimensioni, pur mantenendo l’umano come riferimento grazie alla dimensione dei punti. Dopo una prima visione d’insieme, sono i punti colorati che stabiliscono un dialogo con lo spettatore: uno per uno, a coppie, a gruppi, alternandosi. Le tele recenti mostrano all'osservatore la ricchezza del colore e la sua forza comunicativa con i mezzi più semplici, mettendo inoltre in evidenza il potenziale di soggetti isolati e concentrici quando vengono posti in relazione con gli altri. In questo senso, i punti colorati di Zeniuk si trasformano in sinonimi di relazioni sociali, rendendo la sua opera cognitiva a più livelli: è una pittura che parla di pittura ed è, in definitiva, una pittura che parla di chi la guarda.
L'intera produzione di Zeniuk non contempla, dunque, solo un'idea. Si occupa di questioni pittoriche non tanto tecnicamente quanto in termini di processo che si svolge mentre si dipinge e si osserva il dipinto, ed è questo concentrarsi su elementi puramente pittorici che lo rende un pittore fondamentale.
Zeniuk è un pittore contemporaneo che, nella sua epoca, si è inserito nella continuità della pittura d'avanguardia, portando avanti il significato della pittura per i suoi spettatori. La bellezza è l'obiettivo ultimo, sia dal punto di vista visivo che estetico.
Nato nel 1945 in Bardowick bei Luneburg (DE), figlio di un rifugiato ucraino, emigra insieme ai suoi genitori negli Stati Uniti nel 1950, dove cresce in Colorado.
Dopo gli studi si trasfesce nel 1969 a New York, dove tiene la sua prima mostra personale presso la galleria Paley & Lowe nel 1972.
Risiede stabilmente dagli anni Settanta a Monaco di Baviera, dove lavora con la Konrad Fischer Galerie a Dusseldorf e Berlino, e con la galleria Annemarie Verna di Zurigo.
La Pittura di Zeniuk è apprezzata a partire dagli anni Settanta, da quando egli partecipa alla memorabile mostra collettiva del 1975 intitolata Fundamental Painting, allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Zeniuk sviluppa in quel periodo i suoi lavori su un piano monocromo, in cui diversi strati di colore sono sovrapposti attraverso una composizione di piani di cromatici contrastanti accostati.
Nel 1977 prende parte a Documenta 6 a Kassel e nel 1999 il Museo Lenbachhaus di Monaco di Baviera gli dedica una retrospettiva, così come il Kunstmuseum di Winterthur e il Kunstmuseum di Kassel.
Nella Pittura di Jerry Zeniuk il Colore è un aspetto fondamentale, e la Bellezza, fisica e visiva, è il fine da raggiungere. Secondo Zeniuk i colori non sono solo portatori di emozioni, ma la loro interazione è in grado di riflettere anche le relazioni sociali e, più in generale, umane.
I suoi lavori più recenti presentano cerchi colorati o punti o forme che creano interazioni tese a generare uno specifico spazio pittorico. Questi segni galleggiano su una tela imbiancata o grezza, e lasciano presagire uno spazio in cui la luce è trattenuta. I contorni di questi punti sono in alcuni casi netti, in altri più tenui ed atmosferici, portati in un armonioso equilibrio che genera un deciso effetto spaziale.
Dal 1992 al 2010 è professore presso la Akademie der Bildende Künste a Monaco di Baviera.
Nel 1999 il Museo Lenbachhaus di Monaco di Baviera gli ha dedica una retrospettiva, così come il Kunstmuseum di Winterthur e il Kunstmuseum di Kassel. Nel 2004 anche la Kunsthalle di Karlsruhe gli dedica una retrospettiva. Negli anni più recenti i suoi lavori sono esibiti inoltre presso importanti istituzioni pubbliche come il Museo Augsburg, il Museo Wiesbaden,il Kunstmuseum di Bonn, la Kunsthalle di Brema, Kunsthalle di Amburgo, il Louisiana Museum, lo Staatliche Museen di Humlebaek, la Neue Galerie, la Kassel Pfalzgalerie, il Kaiserslautern Museum Ludwig, il Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Colonia, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, la Sammlung Niedersächsische Sparkassenstiftung di Monaco, il Virginia Museum of Fine Arts a Richmond, la The Maslow Collection di Shaverton.