CV
1970 born in Cologne, Germany
1997-03 Academy of Fine Arts Munich, Diplom with Honors
since 2011 founding of a program for color painting at Art Academy Bad Reichenhall
and Kolbermoor with Raimer Jochims and Jerry Zeniuk
2012 teaching at Hubei Institute of Fine Art, Wuhan, China
2017/2018/2020
3 Cooperations between the Philharmonical Orchestra and Art Academy Bad Reichenhall:
2017 „DAS GEHEIMNIS DER BÄUME", 2018 „KLANGFARBE TOD", 2020 „DIE TOTENINSEL"
Filmprensentation at Park-Kino Movie Theater, Bad Reichenhall in 2020
2023 Workshop „Colorpainting", KUART, Beijing, China
2024 Workshop „Colorpainting" KUART, Beijing, China
2024 teaching at China Academy of Art, Hangzhou, China
lives and works in Munich and Murnau
Prizes and Grants
2023 Artist in Residence Program of the Josef and Anni Albers Foundation, Bethany, Connecticut, USA
2019 Grant at Fundaziun Nairs, Switzerland
2011 Residency at the Virginia Center for Creative Arts, USA
2006 Prize „Bayerischer Kunstfoerderpreis" (Bavarian Scholarship Prize)
2005 Grant „USA-Stipendium" of the Bavarian State Ministry of Sciences,
Research and the Arts, NYC
2002 Printmaking symposium at Kuenstlerhaus Hohenossig, Leipzig
2000 TAFE NSW Arts & Design Prize Finalist, Sydney, Australia-images
and perceptions
One, Two and Three Person Shows (Selection)
2024 Color Painting Asia First Exhibition, Raimer Jochims, Jerry Zeniuk and Ingrid Floss
KennaXu Gallery, Shenzhen, China
2023 „To Open Eyes", KennaXu Center for Contemporary Art, Shenzhen, China
„Fragile Intensity", Braun Falco Gallery, Munich, Germany
2020 „Sur En", Watercolors from Switzerland, Braun-Falco Galerie, Munich
„Die Toteninsel", 3rd Cooperation between the Philharmonic Orchestra
and Art Academy, Bad Reichenhall
2019 IDFX & KOP, Breda, Netherlands, painting_drawing_printing
2018 „VON DER NACHT IN DEN MORGEN", Kunstverein Rosenheim, (Catalog)
„ich nenne es malerisch", Neue Galerie Landshut
„painterly painting",Braun -Falco Galerie, Munich
2017 „Das Geheimnis der Bäume" Cooperation between the Philharmonic Orchestra
and Art Academy Bad Reichenhall
2016 „Slow Painting", Braun-Falco Gallery, Munich
and Smudajescheck Gallery, Ulm
2014 „STAY ON THIS ROAD FOR A LONG TIME",
Kunstverein Reutlingen, (Catalog)
Braun-Falco Gallery, Munich
2013 „Round Paintings", Orplid, Munich-Solln, (with Jerry Zeniuk)
2012 „Virginia Paintings", Kunstverein Bamberg, (Catalog)
„Ein Diptychon", Winter & Winter, Munich,
„Fly Color Fly", Evelyn Drewes Galerie, Hamburg
2010 Art Karlsruhe, one person show, Galerie Degenhartt, Berlin
Galerie Rottloff, Karlsruhe
„Dialog in Color" (with Jin Young Lee), Korean Center for Culture, Berlin (Catalog)
2009 „MADE IN MUNICH", Galerie Degenhartt, Berlin
„Die Farbe zuerst", Evelyn Drewes Galerie, Hamburg (Catalog)
„ALL ABOUT COLOR", ars agenda, Munich (with Jerry Zeniuk)
„Dialog in Color", Galerie Kalt, Munich (with Jin Young Lee, Catalog)
2007 Delta, Galerie und Kunstraum, Basel
„aufleuchtendes gruen", Neue Galerie Dachau, (Catalog)
2006 Galerie Bergner + Job, Mainz (with Rudolf Kaltenbach)
2004 Recent Paintings, Galerie Klaus Lea, Munich
Group Exhibitions (Selection)
2024 Rationality within Turbulence
Jinghope Art Center I Sanya, Hainan, China
„Color_ without title", Galerie Markt Bruckmühl, Germany
2022 Museum Altomünster, Germany
2020 Kunstmuseum im Marstall, Paderborn, Germany
2019 „DELTA II", Kunstraum Basel, Switzerland
„CURRAINT D`AJER UTUON", Fundaziun Nairs, Switzerland
2017 „Constructive White", Braun-Falco Galerie, Munich, Germany
2016 Gratianus Foundation, Reutlingen, (Catalog)
2015 „Aus der Farbe- Out of Color", 100 Jahre nach Adolf Hoelzel", Neue Galerie Dachau
2013 „Junge Abstrakte", Galerie Braun-Falco, Munich
Viktor, Zweigstelle Berlin u. Evelyn Drewes Galerie, Hamburg
2012 Hubei Institute of Fine Art, Wuhan China
2011 „Nachts allein im Atelier", Evelyn Drewes Galerie, Hamburg
„HOW TO PAINT", Katholische Akademie, Munich (Catalog)
2010 „druckreif", Kunsthaus Hamburg, (Catalog)
2008 „orientated to paper", Galerie Bergner + Job, Mainz
2007 open art: Kraft Werk Kunst, Sonderschau junge Kunst aus München
„Bayerischer Kunstfoerderpreis 06", Galerie der Kuenstler, Munich
2005 „munich school?", Museum Katharinenhof, Kranenburg
„munich school?", Neuer Kunstverein Aschaffenburg, (Catalog)
„Universal Painting", Kunstmuseum Guang Dong, (Catalog), Season Gallery,
Beijing, Doulun Museum, Shanghai, Exhibition Gallery of the Hubei Institute,
Wuhan, China
2004 „munich school?", Kunstverein Aichach
2002 12. Saechsisches Printmaking-Symposion, Galerie der Universitaet Leipzig, (Catalog)
Public Collections
Bayerische Staatsgemäldesammlung, Munich
Zweckverband Dachauer Galerien und Museen, Dachau
Guangdong Museum of Art, Guangzhou, China
Hubei Institute of Fine Arts, Wuhan, China
HEM, He Art Museum, Guangdong, China
Gratianus Stiftung, Reutlingen
Kreissparkasse Reutlingen
Allianz Kunstsammlung, Munich
Published Book:
„A Text for Color, Painting and Trees"
Kastner Publishing House, Wolnzach, published 2019
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Un testo su pittura, colore e alberi
Il colore è il linguaggio del cuore. Portato in un ordine spaziale che emerge da sé, il colore tocca chi lo osserva, lo conduce in un viaggio emozionante e infine lo libera con una chiarezza e una consapevolezza vissuta. Tuttavia, ciò è possibile solo se l’opera stessa ha attraversato questo processo di chiarificazione. Questo avviene attraverso lo spazio. I colori devono unirsi per formare uno spazio armonico, per risuonare insieme. Al termine del processo pittorico, il quadro, come unità armoniosa, appare evidente, senza necessità di spiegazioni. Non c’è nulla da aggiungere o togliere. Ogni elemento è essenziale per il tutto, affinché questo possa funzionare attraverso la sua diversità e allo stesso tempo come un’unità autosufficiente. Solo così l’immagine può raggiungere le persone nel loro intimo, a condizione che siano disposte ad aprirsi ad essa.
Prologo
Mi trovo davanti a una tela bianca. Questa tela contiene già l’immagine potenziale, che esiste, anche se non è ancora visibile. Il seme contiene il potenziale dell’albero. Nel sonno sperimentiamo ciò che ci accade ripetutamente da svegli. Quando nasciamo, passiamo da uno stato soggettivo e inconscio a uno oggettivo e consapevole, assumendo una forma esteriore. Quando moriamo, torniamo allo stato soggettivo e inconscio. Dentro e fuori sono collegati, inseparabili. Così come lo sono la coscienza e l’inconscio. Sogno, possibilità e potenziale assumono una forma tangibile per poi tornare a essere memoria, esperienza, uno stato soggettivo. Dal seme cresce una pianta, il “sogno” della pianta, il potenziale inconscio prende una forma esteriore, spunta dalla terra, cresce, si sviluppa, si eleva sempre di più e, se tutto va bene, diventa un albero.
Il quadro, quando è finito, è visibile, esiste ora nel mondo tangibile. Allo stesso tempo vive nella mia esperienza, in ciò che ho vissuto durante la sua creazione. Lascia un’impronta nel mio mondo interiore. L’esperienza esteriore, visibile all’esterno, diventa di nuovo un’esperienza interiore soggettiva, come un sogno. Risuona anche nell’osservatore, cerca risonanza con chi lo guarda, suscitando una sensazione, un’esperienza, una soddisfazione. Poi torna a uno stato inconscio, diventa memoria. Quando l’albero muore, diventa nutrimento per altri alberi, piante, animali, sviluppa semi che riposano nella terra per crescere ancora. Tutto ritorna a uno stato interiore. Inalazione ed esalazione, impressione e riflesso dall’interno e dall’esterno. In questo grande contesto, lo stato della terra riflette anche la condizione interiore dell’umanità.
I sentieri del colore
Seguo diversi percorsi nella mia vita. Ma in realtà è uno solo, perché in qualche modo tutto è collegato. Da un lato seguo la pittura e il colore, perché fanno parte di me, sono il mio linguaggio e la mia vita. Dall’altro gli alberi, che sin dall’infanzia sono stati la mia casa, offrendo protezione e conforto.
La vita ci riserva molti indizi e possibilità. Se ci apriamo con calma, un filo conduttore attraversa tutto.
Credo che ogni essere umano, ogni animale, ogni pianta sia qualcosa di speciale, prezioso, quasi sacro. Sono un’eco della terra, del canto interiore che essa intona e che spetta a noi ascoltare.
Il mio cammino verso la pittura e il colore è stato lungo e continuerà, formando quella connessione interiore.
Prima di studiare pittura all’Accademia di Belle Arti di Monaco, ho lavorato intensamente con gli aborigeni australiani, esplorando la loro visione del cosmo e della creazione.
Il nostro pensiero occidentale, con i suoi concetti di vita e morte, mi sembrava povero e poco utile. Nella visione aborigena, tutto è interconnesso. La nascita è come un pendolo: passiamo da uno stato inconscio a uno consapevole e, con la morte, il pendolo torna alla condizione inconscia.
Nel pensiero occidentale, molte cose sono considerate isolate, la comunità è spesso basata su interessi utilitaristici. Gli aborigeni hanno da tempo avvertito che la distruzione che infliggiamo alla natura ci si ritorcerà contro. Questo si sta realizzando oggi, e i summit sul clima, di fatto, non fanno altro che mostrare l’entità catastrofica dello sfruttamento globale della natura.
Vedo l’arte, e in particolare la pittura e il colore, come una possibile via d’uscita interiore da questa situazione. L’uso pittorico del colore è il mio elisir di vita, che desidero offrire a chiunque voglia riceverlo. Il colore è una forza costruttiva, che si oppone al distruttivo con immagini potenti.
Ogni sera, tornando a casa dal mio studio attraversando l’Hackerbrücke a Monaco, noto i molti giovani seduti sulla ringhiera come piccioni, uno accanto all’altro, a godersi il tramonto. Non guardano lo skyline di Monaco, con le torri della Frauenkirche, ma sono attratti dai colori gloriosi del sole che tramonta.
All’inizio ho studiato illustrazione, ma ho poi capito che interpretare qualcosa, catturare una storia specifica in immagini, non era appagante. Mancava lo spirito di avventura, la possibilità di fallire e di lasciare emergere qualcosa di nuovo.
Oggi mi rendo conto che gran parte dell’arte illustra solo lo stato attuale delle cose, senza porre domande o sviluppare nuove idee. Spesso si limita a reagire alla situazione sociale e politica del momento, offrendo al contempo la propria interpretazione.
In questo processo, perde ciò che è misterioso, trascendente, sensuale, emozionale e, soprattutto, la sua indipendenza.
Gli espressionisti astratti credevano di poter cambiare le persone con la pittura. Oggi, la libertà è di nuovo un tema centrale, perché la nostra libertà è sempre più limitata. Non esiste più il selvaggio, non possiamo più vivere immersi nella natura, e i nostri pensieri e le nostre azioni sono manipolati dall’economia e dalla ricerca del successo. Per me, l’arte è rimasta l’unico spazio libero, anche se è sottoposta a enormi pressioni dal mercato dell’arte.
Mentre studiavo illustrazione, ho trascorso un anno (1993/94) all’Università di Ulster a Belfast, in Irlanda del Nord, durante il periodo dei Troubles. Ogni volta che una bomba esplodeva, un mio coinquilino tedesco correva con la sua macchina fotografica nel quartiere colpito per scattare foto, che poi trasformava in un libro illustrato estetico al suo ritorno in Germania. All’epoca pensai che quella non fosse la mia strada, perché mentre lui poteva andarsene, altri dovevano rimanere, intrappolati in una miseria da cui lui guadagnava. Da quell’esperienza è nata la mia decisione di portare nel mondo qualcosa di nuovo, di positivo, di costruttivo. Successivamente, grazie a un amico, scoprii il libro di Robert Lawlor, Voices of the First Day: Awakening in the Aboriginal Dreamtime. Mi affascinò così tanto che scrissi la mia tesi su questo argomento, e ciò mi portò successivamente in Australia.
Ingrid Floss