Il mio lavoro prende le mosse da un astrattismo geometrico che rielaboro attraverso l’utilizzo di materiali ad esso non convenzionali, l’utilizzo di segni, collage e materiali di recupero si riferiscono ad una dimensione intimistica, una sorta di diario che negli anni è diventato sempre più criptico ed ermetico. Il mio precedente inserimento di frasi e parole è stato via via soppiantato dall’utilizzo di un materiale proprio di una forma di scrittura frammentaria quale è il post-it; quest’ultimo nei miei più recenti dipinti viene ricoperto da una fitta trama di gesti pittorici, segni e cancellazioni, quasi a creare una modularità che risalendo dalla parte inferiore del quadro si dirada in una progressiva sovrapposizione di collage e campiture cromatiche.
Da un punto di vista propriamente tecnico essi sono il punto di partenza dei miei lavori e ne costituiscono lo scheletro, a questa fase segue una progressiva stesura di leggere velature acriliche campiture geometriche e strutturazioni indefinite di collage di materiali prelevati da riviste, poster, immagini stampate, buste di carta, scotch e carta velina. La composizione così ottenuta viene infine celata da varie stesure di gesso bianco che in taluni lavori prende la forma di sagome geometriche definite, mentre in altri (specialmente negli ultimi) si dissolve in pennellate e si frammenta in moduli.