Alan Bee
Alan Bee è lo pseudonimo di una figura artistica di spicco che negli anni ha costruito con passione e arguzia il proprio personaggio a tutto tondo, dandogli non solo un nome ma fornendolo di una serie di suggestioni biografiche plausibili e del tutto compatibili con il corpus fisico delle sue opere: dalla fascinazione per l’arte tedesca, Beuys e Schumacher in testa, alla specifica passione per il mondo naturale, di cui le api sono uno dei simboli universali.
Il complesso delle sue opere, cospicuo e di alto livello, rende Alan Bee una figura di grande rilievo nel panorama dell’arte europea degli ultimi decenni.
Le notizie biografiche che lo riguardano non sono di prima mano, ma provengono tutte da quanto si desume dalla vicenda del suo lavoro: Bee ha forgiato la propria figura quasi narrativamente, il che gli ha consentito di stendere un solido velo di mistero sulla sua reale personalità.
Il vero dato certo, certissimo, è il mondo delle sue opere, e basandosi su quello è indubitabile che si sta parlando di un autore europeo primario, in grado di collocarsi nella cerchia di coloro che, della stagione post-informale, si sono inoltrati lungo una via primaria della pittura contemporanea.
Alla passione per la pittura Bee ha sempre affiancato anche quella per le api e il loro mondo: amante della natura della Baviera, influenzato in giovane età dalle esperienze di Joseph Beuys con il miele, le ha mediate con il senso profondo dei materiali e delle inserzioni oggettuali così come Carl Buchheister, fondamentale Emil Schumacher, con il quale Bee ebbe ad approfondire a Karslruhe, e Bernard Schulze, che hanno predicato in pittura, traendone risultati del tutto sorprendenti.