La Pittura Analitica, corrente artistica nata negli anni '70 e di cui da molti anni ci occupiamo sia sulla rivista sia con numerosi studi ed esposizioni, pare avere una notevole rivitalizzazione, visibile dal successo che stanno avendo alcuni suoi singoli componenti ed anche alcune mostre collettive. Qui ci limitiamo a ricordare gli avvenimenti ultimi e più significativi di questo movimento.
Cominciamo dalla mostra tenutasi ad Udine, presso la Casa Cavazini, Museo d'arte moderna e contemporanea, 1 marzo - 3 giugno 2015, Un'idea di pittura. Astrazione Analitica in Italia 1972-1976, a cura di Fabio Belloni e Vania Gansinigh. Monstra diligente come il testo introduttivo in catalogo, ma non si capisce perchè degli artisti stranieri siano presenti solo alcuni e per di più pochissimi (ad esempio mancano del tutto gli inglesi); la bibliografia è lacunosa, ad esempio, nella parte "Articoli", si passa dal 1994 al 2012, come se in vent'anni non si fossero scritti articoli sul tema! Ma il giovane estensore le ha sfogliate le riviste (da "Flash Art" a "Titolo", a "Juliet" eccetera?) E sorvoliamo sulla grafica del Catalogo che rende ostica, anche irritante, la lettura, con i testi che vengono interrotti continuamente per varie pagine con altri testi e fotografie,
Molto interessante il "trittico", con Ulrich Erben, Pino Pinelli, Claude Viallat, presso ABC-ARTE. Contemporay Art Gallery di Genova, tenutasi dal 18 Aprile al 12 Giugno 2015, dal titolo "La Pittura in sè" e curata da Dominique Stella che firma anche il testo in catalogo, buono sebbene la bibliografia sia un po' datata. L'interesse ed il valore della mostra, secondo noi, risiede proprio nell'accostamento di tre esempi di artisti analitici e internazionali tra i più significativi, con opere di notevole spessore ed efficacia.
Fra le mostre personali di grande livello, è stata "Silenzio: parla la pittura" di Giorgio Griffa - autore che è stato da qualche anno consacrato , e giustamente, anche in America e non solo - presso la Galleria Lorenzelli di Milano, da l 12 marzo al 13 Maggio dell'anno scorso. Sono state esposte più di cinquanta opere che vanno dal 1968 al 1978, tutte molto belle. Queste tele senza telaio, con dei piccoli segni di colore, ogni volta provocano una forte emozione.
Pino Pinelli nella sua Antologia Rossa di DepArt di Milano, dal 21 marzo al 30 maggio 2015, ha esposto molti lavori, dal 1973 ai giorni nostri, eseguiti con uno dei suoi colori d'affezione, il rosso, forse il preferito, dato l'uso che, continuamente e sempre con grandissima efficacia , nel suo rigoroso percorso, Pinelli ne ha fatto, si che, senza timore di smentita, si potrebbe parlare di "rosso Pinelli" , come di dice "blu Klein".
A Livnorno un giovane gallerista che ha aperto da un paio di anni la sua Galerie 21 ama presentare autori degli anni Settanta. Dal 17 gennaio al 22 febbraio abbiamo potuto vedere, nella mostra Poetica Analitica, un nutrito numero di opere appunto degli anni '70, di Riccardo Guarneri, forse il primo "analitico" , l'artista della lenta percezione, dato che le sue opere richiedono uno sguardo di "lunga durata " per cogliere i segni, i colori, le sfumature nelle sue tel.
Lasciamo la Pittura analitica per segnalare una piccola ma significativa esperienza, a Milano dal 10 al 30 aprile, tenutasi in un garage, The Open Box, con Valentino Albini, David Reimondo, Andrea Francolino, curata da Gaspare Luigi Marcone che presenta anche un suo lavoro.
Titolo della mostra Track/Traces, nella quale "toericamente ogni artista vorrebbe lasciare una traccia. Alcune sono profonde e durature altre superficiali ed effimere. Tutte tracce potenziano l' "esserci". Sono frammenti di spazio-tempo-azione".