Mario Schifano protagonista di una doppia mostra fotografica e pittorica di ABC-ARTE: a Milano nella nuova sede ABC-ARTE ONE OF (dall’8 febbraio) e a Genova nella sede storica (dal 15 febbraio)
Tramite una selezione di 93 fotografie originali e 29 monocromi la mostra allestita da ABC-ARTE nella nuova sede di Milano ABC-ARTE ONE OF (dall’8 febbraio) e nella sede storica di Genova (curata da Alberto Salvadori storico dell’arte, fondatore e direttore di ICA Milano e direttore dell’Archivio Mulas), accompagna gli spettatori in un percorso totalizzante, arricchito dalla proiezione di un corposo materiale multimediale composto da rare diapositive e fotografie.
Nella sede di Genova, da giovedì 15 febbraio, i visitatori avranno l’opportunità di immergersi completamente nell’opera di Schifano attraverso una selezione più ampia di lavori.
Nel volume “Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada” (Milano, Skira, Fondazione Marconi, 2005, p. 85) si leggono queste parole che racconto la genesi di alcune delle opere più iconiche di Schifano: «Ti vorrei portare in una strada vicino a Piazza del Popolo per vedere le strisce pedonali. Lì ho pensato di fare i quadri monocromi. Per me tutto è cominciato in quel momento».
Inizia così la vicenda di Mario Schifano, dalla visione della realtà portata all’interno della sua opera. Il quotidiano e la vita reale entrano e divengono protagoniste del suo lavoro. Non omette il vissuto anzi lo esalta e lo rende il principale attore del suo essere artista. Il titolo della mostra imprime il senso del divenire nella sua opera attraverso la cattura di immagini, siano esse statiche, siano esse in movimento. In fondo il nomignolo a lui dato da Parise, il Puma, definiva bene una delle grandi qualità dell’artista: la sua agilità felina e ferina nel cogliere l’attimo della vita. Sua compagna di viaggio fin dall’inizio è la macchina fotografica, in versione 6×6 e 35 mm, poi anche la polaroid. La visione schermica intesa come elemento strutturale e concettuale diviene essenziale nella pittura di Mario Schifano e anche il cinema come altro paradigma assunse una sua rilevanza.
Nel decennio degli anni ’60 Schifano compie i suoi tre viaggi americani; al suo arrivo a New York nel 1963 è colpito dai cartelloni pubblicitari, neri, sulla morte di John F. Kennedy e li fotografa; come fotografa la città con prospettive di ogni tipo, con tagli e inquadrature che riflettono una voracità visiva inarrestabile. Andare per strada, in viaggio, vedere, conoscere, lo sprona ad una nuova sensibilità, che va dal quadro-finestra al quadro-schermo.
I monocromi sono creati con grandi campiture di colore, uniforme, aggregato e disgregato da una stesura a smalto che cola e infrange il bordo dello schermo. L’immagine fotografica diviene una superficie visiva, le immagini della strada, della vita, potrebbero essere proiettate e accolte su queste superfici.
L’arma di Schifano è il régard, un occhio-obiettivo, una camera fotografica mentale. Non vede una cosa ma la vede ‘inquadrata’, la vede ‘angolata’, considera cioè il mondo-della-vita dietro uno schermo, che è oggettivo ma finisce per dare un’impronta ‘astratta’ agli ultimi frammenti mondani” (Maurizio Fagiolo dell’Arco, “Rapporto 60”, pp. 151-152)
In mostra si potranno vedere in alternanza con superfici monocromatiche, ossia lo spazio concettuale della sua opera, una selezione della sterminata produzione fotografica di Mario Schifano, concentrata qui tra il 1963 e il 1970, anno del viaggio on the road in America con Nancy Ruspoli. Questa straordinaria raccolta è il fondo fotografico di Rinaldo Rossi, amico e sodale di Mario Schifano, di cui l’artista diceva “…in fondo lui è peggio di me!”.
La mostra è stata resa possibile dalla preziosa collaborazione dell’Archivio Mario
Schifano, costituito nel 2003 da Monica De Bei Schifano e Marco Giuseppe Schifano. Una pubblicazione bilingue, ABC-ARTE edizioni, sarà realizzata con testi autoriali e con un ricco apparato documentale.
Mario Schifano
Correre Rapisono attraverso le cose del Mondo
Inaugurazione: 8 febbraio 2024
ABC-ARTE ONE OF
Milano, Via Santa Croce 21