La galleria ABC-ARTE inaugura giovedì 8 Ottobre dalle ore 18.00 Black Paintings: 1976-79, un’ampia mostra dedicata al lavoro di Tomas Rajlich. Intesa come una retrospettiva parziale, l’esposizione si concentra in particolare su un ciclo di opere originariamente esposte nella personale del 1979 al Gemeentenmuseum de L' Aia, arrivata al termine di un periodo che aveva visto l’artista svolgere un’indagine approfondita sulle potenzialità del colore nero in dialogo con l’approccio geometrico che hanno fatto di Rajlich uno dei protagonisti della Pittura Fondamentale.
Fedele all’idea del monocromo e interessato a un’interpretazione fondamentale dell’estetica minimalista, l’avvicinamento di Rajlich alla pittura ha coinciso con un momento storico in cui l’avvento dell’arte concettuale sembrava averla relegata a una posizione di secondo piano. Partendo da un nucleo di opere caratterizzate da un aspetto industriale e una qualità modulare, Rajlich ha successivamente intrapreso una strada volta a esplorare la combinazione dell’impersonale, il gesto e la creativa forza della luce. Quest’ultima si abbina a diverse variazioni di intensità e colore, modificando radicalmente la superficie del quadro e mettendo in evidenza la qualità bi-dimensionale dell’oggetto.
Il gruppo di lavori che formano Black Paintings testimonia uno dei momenti più importanti nel percorso di Rajlich. Avendo esaurito la spinta che lo aveva portato a esplorare le possibilità rigorosamente monocromatiche della pittura, l’artista introdurrà successivamente l’oro nelle sue composizioni, continuando a stuzzicare la sensibilità dell’osservatore e a interrogare le potenzialità del quadro senza rinunciare ai principi fondanti della sua ricerca.
In occasione dell’apertura della mostra, verrà presentato il nuovo volume monografico dedicato all'artista, ABC-ARTE edizioni, curato da Michele Robecchi con contributo critico di Flaminio Gualdoni.
Biografia sintetica:
Tomas Rajlich (1940) studia alla Scuola di Arti Decorative e all’Accademia di Belle Arti di Praga. Nel 1967 fonda il gruppo Klub Konkretistů, che si pone nella scia delle neoavanguardie internazionali incarnate da Azimut in Italia, ZERO in Germania e Nul in Olanda. Nel 1968 il suo lavoro conosce un primo momento di visibilità internazionale grazie ala partecipazione alla mostra “Sculpture Tchécoslovaque” al Museo Rodin di Parigi.
Esiliatosi dalla Cecoslovacchia nel 1969 in seguito all’invasione sovietica, si trasferisce in Olanda, dove diventa docente alla Vrije Academie a L’Aia. L’interesse di Rajlich per la costruzione di opere monocrome su griglie geometricamente regolari viene subito accolto con favore nel clima del concettualismo olandese.
Nel 1974 tiene personali fondamentali da Yvon Lambert a Parigi, da Art & Project ad Amsterdam e da Françoise Lambert a Milano, per molti anni le sue gallerie di riferimento. Nel 1975 è tra i protagonisti, con Brice Marden, Robert Ryman, Gerhard Richter e altri, della memorabile mostra “Fundamentele schilderkunst / Fundamental painting” allo Stedelijk Museum di Amsterdam, pietra miliare dell’affermazione internazionale della pittura analitica.
Negli anni successivi Rajlich è invitato a esporre in mostre fondamentali come “Elementaire Vormen” (mostra itinerante, 1975), “Fractures du Monochrome aujourd’hui en Europe” (Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, 1978) e “Bilder ohne Bilder” (Rheinisches Landesmuseum Bonn, 1978).
Nei decenni a seguire il suo lavoro vira verso il recupero di una dimensione coloristica piena, aperta a suggestioni simboliche e poetiche, a gesti più aperti ed a un vitalismo irrazionale, con l’immissione di uno spettro che va dall'oro al rosa, dal celeste al giallo , sino al rosso senza che ciò modifichi il processo di rigorosa strutturazione elementare del monocromo.
Nel 1993 viene organizzata la sua prima retrospettiva a Palazzo Martinengo di Brescia. La sua nazione adottiva, l’Olanda, nel 1994 insignisce Rajlich del prestigioso Ouborg Award per il suo contributo artistico, in occasione del quale il Gemeentemuseum a L’Aia ha inaugurato una seconda retrospettiva. Dieci anni dopo, nel 2005, in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno, il museo ospita una retrospettiva sui suoi lavori su carta.
Nella Repubblica Ceca, nel 1998, il Dům umění města Brna organizza un’antologica, mentre nel 2008 la Galleria Nazionale di Praga apre una retrospettiva con 27 grandi tele, cui seguono ancora la personale al Gemeentemuseum a L’Aia nel 2016, nel 2017 al Museum Kampa di Praga e nel 2018 al Museum Boijmans-Van Beuningen di Rotterdam.
Rajlich è stato riconosciuto di diritto nel novero delle massime figure della neoavanguardia internazionale.
Dal 1999 al 2002 Rajlich è stato artista di residenza al Centre Georges Pompidou di Parigi che conserva in collezione le sue opere, presenti, tra le altre istituzioni, anche al Centraal Museum di Utrecht, al Musée d’Art et d’Industrie di Saint Étienne, al Musée Cantini di Marsiglia, al Museum Boijmans-Van Beuningen di Rotterdam, al Museum of Modern Art di New York, al National Gallery in Praga, alla Peter Stuyvesant Foundation di Amsterdam, alla National Gallery of Canada in Ottawa, allo S.M.A.K. di Gent, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, allo Stedelijk Museum di Schiedam, allo Stedelijk Museum De Lakhal di Leiden, allo Stedelijk Museum Het Prinsenhof di Delft.
Tomas Rajlich
Black Paintings: 1976-79
8 Ottobre 2020 – 07 Gennaio 2021
Orario: da martedì a sabato 9:30 – 13:30; 14:30 – 18:30
Domenica e Lunedì su appuntamento
ABC-ARTE
Via XX Settembre 11/A Genova
T.010.86.83.884