Prosegue il ciclo di mostre dedicate ai giovani artisti, emergenti già conosciuti nei circuiti dell'arte contemporanea, che ABC-ARTE ha organizzato in partnership con MARYLING, all'interno del multipurpose space di Piazza Gae Aulenti 1, inaugurato a luglio.
Mercoledi 28 ottobre inaugurerà la terza esposizione del programma di mostre proposto da ABC-ARTE e curato da Ivan Quaroni: si tratta di Sight Unseen dell'artista Viviana Valla che resterà aperta fino al 20 Novembre.
Durante il vernissage sarà possibile incontrare l'artista e sarà presentato il catalogo della mostra.
La ricerca artistica di Viviana Valla è indubbiamente imperniata sulla percezione. L'importanza primaria è attribuita al tempo della fruizione: le sue opere non sono immediatamente decrittabili.
La procedura di creazione dell'opera è quella delle velature con un accumulo che non coinvolge solo le campiture di colore, i segni e le forme, ma anche il collaggio di frammenti di carta velina, post-it, nastri adesivi, ritagli di stampe, a loro volta ricoperti da strati di liquidissimi acrilici.
Il tempo diventa un fattore sensibile per evitare di trarre conclusioni affrettate e leggere l'opera nello stesso modo con cui leggiamo una qualsiasi immagine, cioè semplicemente come un conglomerato di forme più o meno ordinate su una superficie.
Nelle opere di Viviana Valla c'è, invece, una morfologia invisibile, che è parte integrante dell'immagine. Tutto ciò che non vediamo, gli interventi pittorici e i collage che l'artista cancella nel processo di stratificazione, costituisce non solo l'ossatura dell'opera, ma la sua ragion d'essere.
In questa ricerca, gli elementi progettuali e processuali convergono in una grammatica formale d'impianto apparentemente analitico e minimale, che, in verità, occulta una matrice intuitiva ed emozionale.
Il titolo della mostra, Sight Unseen (a scatola chiusa) allude propriamente al leitmotiv della recente indagine dell'artista, tutta incentrata sul dualismo tra accumulo e cancellazione, tra stratificazione e occultamento. Di fatto, i dipinti dell'artista in qualche modo somigliano a scatole chiuse. Il loro sigillo, se così si può dire, è di solito una forma bianca, che occlude una parte rilevante della superficie, sigillando, allo stesso tempo, le stratificazioni pittoriche inferiori.
La pittura astratta di Viviana Valla finisce per acquisire tutte le qualità di un linguaggio indiziario, ambiguo, disseminato di omissioni. Questo enigma non può che rimandare la sua soluzione all'occhio vigile dell'osservatore o, meglio, alla sua capacità di afferrarne il significato nella forma stessa, il senso nella materia sensibile.