Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce dedica un’ampia retrospettiva a un grande interprete internazionale dell’astrattismo (arte non oggettiva), l’artista ceco naturalizzato olandese Tomas Rajlich, in dialogo con alcune opere chiave di maestri dell’astrattismo italiano da lui scelte (Getulio Alviani, Rodolfo Aricò, Agostino Bonalumi, Enzo Cacciola, Antonio Calderara, Nicola Carrino, Gianni Colombo, Pietro Consagra, Dadamaino, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Paolo Icaro, Osvaldo Licini, Piero Manzoni, Fausto Melotti, Bruno Munari, Martino Oberto, Claudio Olivieri, Arnaldo Pomodoro, Mauro Reggiani, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Scheggi, Turi Simeti, Atanasio Soldati, Giuseppe Uncini, Nanni Valentini, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini) : a partire da un’introduzione al concretismo degli anni trenta fino al secondo dopoguerra, dalle ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni sessanta all’arte optical e alla nuova pittura dagli anni settanta e ottanta, dipanando una nuova e inedita linea dell’arte astratta italiana.
La mostra, a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Flaminio Gualdoni, accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con contributo di Martin Dostál, presenta attraverso oltre ottanta opere una panoramica inedita del peculiare percorso artistico e della vitalità espressi dalla pittura aniconica.
La mostra è prodotta dal Comune di Genova e realizzata in collaborazione con ABC-ARTE, galleria d’arte contemporanea di Genova.