ABC-ARTE di Antonio Borghese, dopo l'apertura con la personale Marcello Lo Giudice / EARTH ARTIST, ha presentato la seconda mostra allestita negli spazi di via XX Settembre in Genova: Yang Maoyuan / A LOULAN CITIZEN.
Yang Maoyuan, nato a Dalian (Cina) nel 1966, un artista noto a livello mondiale per la sua vasta e diversificata linguistica che comprende pittura, scultura, fotografia e installazione.
Laureatosi nel 1989 presso l'Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino, nello stesso anno prende parte alla storica rassegna China Avant-Garde Art Exhibition, alla China Art Gallery di Pechino. Nel 2002 riceve il CCAA-Award, premio per l'arte cinese contemporanea. Ha esposto i suoi lavori in città quali Berlino, Londra, Shangai, Berna ed in spazi di rilievo quali il National Art Museum of Poland in Varsavia, il Centre Pompidou di Parigi e l'European Center for the Arts di Dresda; le sue opere figurano tra le collezioni private e pubbliche più importanti di tutto il mondo. Quest'anno stato selezionato per rappresentare il suo paese al Padiglione nazionale cinese dell'ultima Biennale di Venezia
Nel 1994 compie due sopralluoghi presso il sito dell'antico regno di Loulan, città stato che ha ricoperto a lungo il ruolo di crocevia tra oriente ed occidente, le cui macerie sono oggi spazzate dai venti del deserto del Gobi. Maoyuan rimase talmente colpito dagli effetti che questi venti hanno avuto sull'antica città da far diventare quest'esperienza un tema ricorrente in tutto il suo processo creativo: a partire dal 1996, infatti, l'interazione tra gli esseri umani e la terra ha caratterizzato i suoi dipinti a olio, nei quali si combinano cielo blu scuro, terra d'oro e corpi umani quasi incastonati nella terra. L'artista di stanza a Pechino insiste spesso, inoltre, sulle forme del corpo umano ed animale: nei quadri, come nelle sue pelli di animale sferiche (tra le opere più apprezzate e conosciute nella sua produzione) si sofferma spesso sull'esasperazione delle linee dei fisici.
La sua ricerca si è poi concentrata sullo sviluppo di una pratica scultorea focalizzata su temi concernenti i rapporti tra la cultura asiatica e quella occidentale: basti sottolineare la scelta di utilizzare un materiale cosa poco diffuso in Cina quale il marmo, citando ed al tempo stesso mettendo in discussionel'estetica occidentale. Attraverso tali operazioni di negazione della forma classica, generalmente compiute tramite levigazione o sabbiatura, Maoyuan introduce la contrapposizione tra l'idea occidentale di dibattito e la nozione del consenso confuciano, elemento fondante per la comunicazione indiretta in Cina, dove le decisioni vengono preferibilmente prese per consenso generale al fine di evitare conflitti ed assicurando che nessuna delle parti coinvolte sia troppo infelice della soluzione scelta. L'azzeramento delle estremità delle superfici scultoree apportato da Yang Maoyuan, così come l'arrotondamento delle pelli animali, rappresenta infatti questa necessità di portare tutte le opinioni sullo stesso piano.
In mostra, oltre ad una serie di lavori realizzati appositamente e che ripercorrevano l'intera produzione dell'artista, era presente anche la suggestiva installazione presentata in Biennale "All matters are visible", composta da mille ampolline in terracotta contenenti erbe medicinali cinesi
Durante la serata d'inaugurazione -ed in seguito sul sito di ABC-ARTE- è stato possibile acquistare tali opere, numerate, firmate ed accompagnate da autentica al fine di sostenere i progetti del Fondo Malattie Renali del Bambino-Onlus, che ha sede presso l'Unità Operativa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell'Istituto G. Gaslini di Genova. (http://www.fondomalattierenalibambino.it/)
L'artista ha presenziato all'inaugurazione. Il vernissage è stato musicato da un suonatore di Ehru, strumento della tradizione musicale cinese
L'iniziativa era patrocinata dall'Ambasciata Cinese in Italia e ha goduto della sponsorizzazione tecnica di SIAT.