TRE MOSTRE PER LA “PITTURA FONDAMENTALE” DI JERRY ZENIUK

Matteo Galbiati, ESPOARTE, Marzo 6, 2023
GENOVA | ABC-ARTE | 15 DICEMBRE 2022 – 1 MARZO 2023
MILANO | ABC-ARTE ONE OF | PROROGATA AL 25 MARZO 2023
MILANO | L.U.P.O. | 16 FEBBRAIO – 1 APRILE 2023

 

di MATTEO GALBIATI

È dedicata alla pittura di Jerry Zeniuk (1945), voce eminente della Fundamental Painting, una progettualità ricca di opere che, con due mostre personali in tre sedi espositive, ne percorre, con profondità di osservazione, il coerente sviluppo della sua ricerca attraverso i decenni, muovendo dai primi capolavori degli anni Settanta sino ad arrivare ai lavori più attuali.

 

Jerry Zeniuk. How to Paint, veduta della mostra, ABC-ARTE, Genova Courtesy ABC-ARTE

 

La qualità di questo progetto, divenuto allargato e amplificato, è sottolineata proprio dalla scelta di Antonio Borghese, direttore della galleria genovese ABC-ARTE, non solo di raccogliere sistematicamente i lavori nell’eccellente allestimento di How to Paint (chiusa lo scorso 1 marzo) nella sede del capoluogo ligure, ma anche di affidare alle opere del maestro tedesco l’inaugurazione di un’estensione della mostra da ABC-ARTE ONE OF (qui è prorogata al 25 marzo), nuova altra sede milanese della galleria. A questo si è poi aggiunta la collaborazione con L.U.P.O. che, sempre a Milano, ha inaugurato Super Necessary (fino all’1 aprile), ennesimo attento focus personale sul lavoro di Zeniuk.

 

Jerry Zeniuk, Untitled n°208, 1998, 160x152cm, oil on linen

 

Questi tre luoghi hanno saputo evidenziare, con le loro scelte di allestimento, la potenzialità espressiva dell’artista tedesco di proporre una pittura che è capace di adattarsi al luogo, di far convergere emozioni e considerazioni vive e mutevoli secondo il principio di una verità intrinseca che non relega la pittura ad una sola dimensione filosofico-estetica isolata e lontana dalla comune sensibilità.
Questo mette in luce un aspetto fondamentale del suo fare che, benché le idee e le riflessioni iniziali siano orientate ad una riflessione profonda sui mezzi e gli strumenti pittorici, evidenti nella sua astrazione minimale di impronta schiettamente analitica, in realtà non manca mai di segnare i termini di una espressività forte legata al gesto che la produce. Il colore, sempre connesso al fattore luminoso, monocromo o ridotto a “macchie” corpuscolari, non è fermato o trattenuto in una dimensione empirica ma, anzi, Zeniuk ne cerca una compromissione con le questioni dell’esistenza e, per questo, lo consegna a noi denso e carico di fisicità tangibile.

 

 Jerry Zeniuk. How to Paint, veduta della mostra, ABC-ARTE ONE OF, Milano Courtesy ABC-ARTE, Foto Bruno Bani

 

Il peso di tale espressività, innestata nelle forme dipinte, è reale e manifesto: così l’artista sa bene che le sue narrazioni non si bloccano mai nella rigida fissità o in una reimpostata ripetizione asettica, perché il suo colore ha la necessità di agire, di vivere, di spaziare e dilagare per recepire quel senso ultimo che è proprio ciò che Flaminio Gualdoni (curatore della mostra di ABC-ARTE) egregiamente definisce come la sua variabile complessità.
I passaggi cromatici “semplici” di Zeniuk si articolano in una sofisticata e raffinata concettualità che sondano nel poco la vastità inattesa del molto, diventando complessi per tale gioco di massima apertura di senso. Nell’ultima fase della sua sperimentazione l’artista tedesco approda, dopo una mobilità più aperta e libera della pittura, alle concentrazione in corpi puntiformi di varie dimensioni che ancora di più sollecitano le diverse cromie a farsi entità viva, imperfetta, non mai vuotamente ciclica, alterabile ed elegantemente intricata nel suo ordine.
L’esercizio della ripetizione di un modulo, che pare impossibile variare troppo, in realtà trova nell’appiattimento senza profondità delle sue immagini, la volontà di uscire, di emergere e dilagare oltre il limite della tela e infrangere i confini con il mondo reale.

 

 Jerry Zeniuk. Super Necessary, veduta della mostra, L.U.P.O., Milano
 

Formati, texture, colori, gestualità e segni diventano inclusivi e si determinano nel preciso momento del dialogo con l’altro, vivono l’ardita necessità di una correlazione e di compromissione spazio-temporale con la verità dell’intorno. Verità che, quindi, è quella della vita, dove si compie il vero, ultimo, e forse (?) definitivo, processo estremo dell’opera. Dove la pittura trova la sua ragione più universale: non definirsi attraverso un’idea, ma porsi nei termini di quella concreta bellezza rilevabile nella socialità acquisita con l’altro. Quando riesce, in altri termini, e con altre voci, a continuare a parlare dell’uomo e del suo esserci.

 

Jerry Zeniuk. How to Paint
a cura di Flaminio Gualdoni

15 dicembre 2022 – 1 marzo 2023

ABC-ARTE
via XX Settembre 11/A, Genova

Prorogata al 25 marzo 2023

 

ABC-ARTE ONE OF
via Santa Croce 21, Milano

Info: +39 010 8683884 (Genova)
+39 02 89768094 (Milano)
info@abc-arte.com
www.abc-arte.com

 

Jerry Zeniuk. Super Necessary

16 febbraio 2023 – 1 aprile 2023

L.U.P.O.
Corso Buenos Aires 2, Milano

Orari: da martedì a sabato 11.00-19.00

Info: +39 0284348937
info@lupo.gallery
www.lupo.gallery

 

 

 

Jerry Zeniuk è nato nel 1945 in Bardowick bei Luneburg (DE), figlio di un rifugiato ucraino, emigra insieme ai suoi genitori negli Stati Uniti nel 1950, dove cresce in Colorado. Dopo gli studi si trasferisce nel 1969 a New York, dove tiene la sua prima mostra personale presso la galleria Paley & Lowe nel 1972.
Risiede stabilmente dagli anni Settanta a Monaco di Baviera e lavora con la Konrad Fischer Galerie di Dusseldorf e Berlino, e con la galleria Annemarie Verna di Zurigo. Dal 1992 al 2010 è professore presso la Akademie der Bildende Künste a Monaco di Baviera.
La pittura di Zeniuk è apprezzata a partire dagli anni Settanta, da quando egli partecipa alla memorabile mostra collettiva del 1975 intitolata “Fundamental Painting”, allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Zeniuk sviluppa in quel periodo i suoi lavori su un piano monocromo, in cui diversi strati di colore sono sovrapposti attraverso una composizione di piani di cromatici contrastanti e accostati. Nel 1977 prende parte a Documenta 6 a Kassel e nel 1999 il Museo Lenbachhaus di Monaco di Baviera gli dedica una retrospettiva, così come il Kunstmuseum di Winterthur e il Kunstmuseum di Kassel. Nel 2004 anche la Kunsthalle di Karlsruhe gli dedica una retrospettiva. Negli anni più recenti i suoi lavori sono inoltre esibiti presso importanti istituzioni pubbliche come il Museo Augsburg, il Museo Wiesbaden il Kunstmuseum di Bonn, la Kunsthalle di Brema, Kunsthalle di Amburgo, il Louisiana Museum, lo Staatliche Museen di Humlebaek, la Neue Galerie, la Kassel Pfalzgalerie, il Kaiserslautern Museum Ludwig, il Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Colonia, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, la Sammlung Niedersächsische Sparkassenstiftung di Monaco, il Virginia Museum of Fine Arts a Richmond e la The Maslow Collection di Shaverton.