LE VENDITE A MIART 2023
Miart resta, secondo Mazzoleni, “appuntamento imperdibile per i collezionisti e gli appassionati d’arte, in Italia e non solo perché la fiera si è notevolmente espansa con un ventaglio di gallerie e proposte internazionali”. Per un pubblico “interessato e pronto a scoprire nuove ricerche e pratiche artistiche”. Diverse le vendite realizzate, sia per gli artisti storici in stand, come Giuseppe Capogrossi e Carla Accardi, sia per i più giovani Andrea Francolino, Rebecca Moccia e Marinella Senatore, della quale la galleria esponeva una scultura di luce che riprende in scala ridotta quella esposta nella Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Simile il feedback sulla fiera di Dep Art Gallery, che considera miart un momento centrale per la città di Milano e il cui stand si concentrava sulla pittura di due grandi maestri italiani, Valerio Adami e Salvo, capaci di intercettare l’interesse di collezionisti italiani ma, soprattutto nella giornata di opening, anche stranieri. “Valerio Adami e Salvo sono senza dubbio due nomi di spicco del mercato: Salvo sta vivendo una stagione di altissimo livello; Adami è un nome che da sempre si è posizionato in contesti internazionali di primissimo ordine”. Ampia la forbice dei prezzi dai 20.000 euro per i formati più piccoli a fino ai 420.000 per le opere più grandi, sulle quali si riscontrava una certa prudenza: “Si è allungato il timing sulle opere importanti, il collezionista è più riflessivo prima dell’acquisto e sempre più preparato, trattandosi di cifre importanti. Già da qualche anno si avverte la fine del periodo caratterizzato dall’acquisto impulsivo, a favore di una maggiore consapevolezza”. Pollice alto sulla fiera da Galleria d’Arte Maggiore, che ha trovato nuovi collezionisti sia italiani che stranieri per una Natura Morta di Giorgio Morandi, per Giorgio De Chirico e Claudine Drai. Premiata l’idea della galleria di “proporre una selezione molto classica di autori (da Morandi a Carrà, da De Chirico a Severini) accanto a nomi più contemporanei (Calzolari e Biasi, ma anche Claudine Drai, Wim Wenders e Sissi) studiando un allestimento super contemporaneo”, in grado di conquistare un pubblico nuovo e trasversale anche per le ricerche più consolidate.
LE GALLERIE ITALIANE A MIART 2023
Si interrogava sulla complessità del reale e della sua rappresentazione la selezione di artisti delle Galleria Umberto di Marino di Napoli: Carlos Amorales, Eugenio Tibaldi, Luca Francesconi, Pedro Neves Marques, Alberto Tadiello e Peter Böhnisch. Che ha trovato la fiera competitiva, per l’alto livello delle proposte delle gallerie, e visitata da collezionisti soprattutto italiani, con poche presenze straniere e con comportamenti di acquisto piuttosto prudenti. Tra le opere vendute, in un range di prezzo tra i 12.000 e i 20.000 euro, quelle di Eugenio Tibaldi, Pedro Neves Marques e Carlos Amorales. Da Alfonso Artiaco, fino a sabato si erano concluse numerose vendite (in un range di prezzo dai 6.000 ai 30.000 euro) e c’erano altre trattative aperte, per uno stand che andava da Gilbert & George, per celebrare la recente apertura della fondazione londinese, ad Ann Veronica Janssens, con una mostra personale in corso a Milano al Pirelli Hangar Bicocca, passando dalle nuove collaborazioni con i pittori tedeschi Andreas Breunig e Jana Schroeder e per Giulio Paolini, Liam Gillick, Juan Uslè, Tursic & Mille. Insieme a una nuova produzione espressamente pensata per Miart di lavori in porcellana di Diego Cibelli. Progetto monografico dedicato a Dan Halter (Zimbabwe, 1977), con lavori su carta intrecciata e installazioni, per Osart Gallery di Milano, che ha realizzato vendite in un range di prezzi dai 3.500 ai 30.000 euro, e ha trovato la fiera “di ottima qualità, con un pubblico interessato e competente”, e con una buona presenza estera. Per Monica Bottani di RIBOT, “il bilancio dell’edizione di Miart 2023 è sicuramente positivo”. Buona la presenza di pubblico “particolarmente interessato e predisposto”, sia italiano che in particolare dai Paesi d’oltralpe, in particolare dalla Svizzera. “Credo che l’offerta artistica varia e ben costruita della fiera, così come la presenza di opere con un range di prezzi molto ampio abbia consentito di ‘rompere l’argine’ che in questi ultimi anni di crisi si era costituito”, ha commentato con noi la gallerista che aveva in stand opere di Bénédicte Peyrat (prezzi tra 800 e 10.000 €) e di Andrei Pokrovskii (da 1.800 a 4.400 €). ABC-ARTE ha selezionato le opere di 4 dei suoi artisti, accomunati da una relazione significativa con la città di Milano e presentati in dialogo, di due in due: da una parte Arnaldo Pomodoro e Ugo La Pietra (in mostra ora nelle due sedi della galleria a Genova e a Milano), dall’altra Nanni Valentini e Jerry Zeniuk. Diverse le vendite realizzate fin dal primo giorno, dai 15.000 euro delle opere di piccolo formato a quelle più grandi fino ai 70.000 euro, e molte le trattative aperte fino a sabato.