La famosa frase di Winston Churhill pronunciata al parlamento britannico nel 1940 ("Non ho nient'altro da offire se non sangue, fatica, sudore e lacrime") potrebbe essere un'eccellente sintesi per inquadrare la performance a la produzione di Hermann Nitsch (1938-2022) presentata, ad un anno dalla sua morte, da ABC-ARTE in una doppia mostra, intitolata Cathartic Aversion e curata da Flaminio Gualdoni nelle sedi di Genova e Milano (fino al 30 Settembre).
© Ph. M. Cimmino
Il percorso genovese, il più completo dei due, presenta alcune opere tipiche dell'artista austriaco: assemblaggi dei materiali utilizzati nelle azioni compiute davanti a un pubblico attento e che certamente oscillava tra l'affascinato e l'inorridito (nella foto 77.malaktion del 2017). Il sangue lo si vede, il sudore lo si immagina facilmente, le lacrime hanno di certo inumidito gli occhi di qualcuno che assisteva alla performance.
Anche chi vede in galleria pr la prima volta queste camicie insanguinate che sembrano crocifisse sopra grandi gele, non può rimanere indifferente, nonostante l'azione che ha prodotto i lavori esposti la si possa soltanto immaginare. Al di là della reazione di "repulsione e avversione", come si legge nel comunicato stampa diffuso, che cosa rimane oggi dicqueste complesse liturgie e pratiche che comportavano anche l'uso di sangue vero e di interventi su carcasse di animali ?
Probabilmente una sana avversione alla violenza dei gesti ma anche, e soprattuto, alla dilagante prassi del "politically correct" che oggi non permetterebbe di proporre queste azioni.