Restiamo un momento sui numeri dell’edizione 2024, che vedeva 286 espositori, di cui 34 gallerie al debutto, da 38 provenienze diverse, con 2/3 del totale in arrivo però dalle Americhe, visitati dai rappresentanti di almeno 230 tra musei, fondazioni e istituzioni dell’arte del mondo.
Alla fine della fiera, scorrendo un po’ di report degli osservatori internazionali e raccogliendo anche i commenti delle gallerie italiane di ritorno dall’esperienza americana, sembra che il mercato dell’arte continui a ricalibrare il tiro, con una proposta, in generale, meno concentrata sulle opere più costose e più variegata e accessibile per range di prezzi, così da accogliere anche nuove generazioni di collezionisti. Si percorrono strade già battute e ritenute più sicure, in termini di risultati commerciali, per provare a chiudere questo 2024 in positivo. Con il secondo mercato che, facendo tesoro anche delle sessioni d’asta di New York concluse da poco, corregge e aggiusta le richieste, più velocemente del mercato primario, offrendo ai collezionisti più esperti e meno soggetti alle mode passeggere l’opportunità di approfittare di condizioni particolarmente favorevoli per acquisizioni importanti.
Tra le vendite più munifiche invece David Hammons da Hauser & Wirth per $4,75 milioni, un’opera di Yayoi Kusama venduta da David Zwirner a $3,5 milioni, un Keith Haring da $2 milioni da Gladstone, Sam Gilliam a quota $1 milione da Pace. Da Thaddaeus Ropac venduta poi una scultura di Georg Baselitz per oltre $2,6 milioni e da Larry Gagosian il lavoro Meat di Maurizio Cattelan con un prezzo richiesto di $850.000.
I lavori più costosi, lo dicevamo, non sono riusciti ad attirare il cliente giusto, come per Picasso o per Ethel Scull (1963) di Andy Warhol da 10 milioni di dollari da Gagosian, o un dipinto di Joan Mitchell proposto intorno alla stessa cifra da Pace. Più veloci sono invece andate le trattative per opere in range di prezzo più contenuto. E tante le opere in stand già vendute ancor prima di iniziare.
E se tanto della performance commerciale di ogni fiera si allunga anche nei giorni e nelle settimane che la seguono, enorme resta il lavoro che va avviato prima di cominciare. “La fiera per noi è andata bene”, ha commentato con Artribune Alberta Pane, la galleria con sedi a Parigi e Venezia che esponeva nella sezione Survey, “ma avevamo fatto un grandissimo lavoro prima, con le istituzioni”. Il pubblico è sembrato attento e pronto a comprendere il valore di una proposta importante, con le opere in stand di Claude Cahun, “rarissime sul mercato, quindi era un’occasione poterne vedere così tante riunite”. E la risposta è stata coerente, con vendite realizzate in un range tra i 3.500 ai 70.000 euro, anche a soggetti istituzionali.
Grande interesse da Mazzoleni per le opere di Marinella Senatore, con vendite in un range di 15.000-50.000 dollari, insieme a quelle di Mel Bochner e John Baldessari e alla riconferma dell’interesse consolidato e globale per Salvo, in uno stand a tema, dedicato al linguaggio dell’arte come riflesso dell’espressione umana e terreno di incontro e connessione con il pubblico.
Soddisfatta anche la galleria The Flat-Massimo Carasi, “per il successo riscontrato con le opere di Paolo Cavinato che, dopo aver vinto il premio A Collection di Bonotto ad Art Verona, credo possa avvicinarsi al sold out. Le tre opere più impegnative (con valori tra i 7.500 e i 15.000 euro) già vendute nei primi giorni di fiera e andranno in Messico, Texas e Florida”. Interesse sostenuto poi anche per gli altri artisti in stand, come l’iraniano Hiva Alizadeh, con una prima vendita realizzata “nella preview online della fiera sulla piattaforma di Artsy”, o le sculture di ceramica stampata a 3D e vetro soffiato del duo Lemaire-Touron e i “funghi” galvanizzati in rame di Stefano Caimi, tra i 1.000 e i 2.000 dollari ciascuno acquistati da giovani collezionisti americani.
Al quarto anno consecutivo di partecipazione a Untitled, i giorni di fiera sono filati lisci anche per la Galleria Studio G7, con vendite per tutti gli artisti portati a Miami – Jacopo Mazzonelli ($4.000-7.000), Daniela Comani ($4.000-12.000), Franco Guerzoni ($20.000-30.000), Giulia Dall’Olio ($1.700-6.500) – in un contesto favorevole per energia e pubblico ben disposto agli acquisti, anche di artisti italiani.