Shimamoto, artista d'azioneOttant'anni e la capacità di stupire

LAURA LARCAN, La Repubblica, Dicembre 5, 2008

Shimamoto, artista d'azioneOttant'anni e la capacità di stupire

Al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova, una grande mostra racconta la carriera dell'artista giapponese Shozo Shimamoto, protagonista di spicco del gruppo Gutai che negli anni '50 lanciava l'idea di una pittura-azione senza più pennelli

di LAURA LARCAN

GENOVA - Un samurai candidato al Premio Nobel per la Pace. Giapponese, performer infarcito di filosofia zen e sperimentazione multimediale, votato ad una spiritualità meditativa e guru di un'idea drastica di pittura-azione, col vezzo quanto mai prezioso oggi di un pensiero pacifista. Questo è il maestro Shozo Shimamoto, protagonista di spicco del gruppo del sol levante Gutai che nel secondo dopoguerra, sul filo dell'Informale europeo, lanciava il fenomeno di una creatività libera e inventiva tra ricerca di mezzi espressivi inediti come carte stracciate, lenzuoli, fili elettrici, e performance teatrali. Questo è Shozo Shimamoto, classe '28, che nel 1957 a Osaka firmava il manifesto più radicale del gruppo, decantando l'euforica ambizione verso una "messa al bando del pennello", che per l'artista nipponico liberare il colore dal pennello significava sostituirlo con qualsiasi strumento potesse esaltare la qualità della materia colorante, come mani, piedi, pattini, giocattoli, annaffiatoi, cannoni.

 

 

 

Ed è per questo che il 13 novembre scorso, con l'organizzazione di Abc Arte, come prologo alla sua suggestiva antologica che gli dedica il Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce fino all'8 marzo, Shimamoto si librava dall'alto di una gru lanciando i suoi colori sulla grande tela allestita al centro di piazza Matteotti, dove li attendevano oggetti di varia natura e performer come l'artista di Fluxus (quasi una sorta di versione occidentale di Gutai) Philip Corner, e Ph%u0153be Neville, che hanno animato la scena creando una fusione di suoni, colori e movimenti. Uno show immaginifico che ha introdotto il pubblico alla potenza vitalistica di questo artista. D'altronde "Un colore senza materia non esiste. La bellezza della materia deve sopravvivere anche alla forzatura del pennello. Solo attraverso screpolature ed erosioni o magari una mutazione di colore sopravvenuta inaspettatamente possiamo scoprire la bellezza intrinseca nelle sostanze coloranti". Lo scriveva proprio Shimamoto nel testo programmatico del '57 sfoggiando un'indole febbricitante verso la sperimentazione linguistica che è diventata il leit motif della sua poetica in cinquantotto anni di carriera.

 

 

 

 

 

E in quel dipingere attraverso l'oscillazione del proprio corpo, vincolato a funi e travi, frutto di una smania di associare l'arte ad un'energia dinamica, emerge il cuore della sperimentazione che ha portato avanti Shimamoto e che viene ripercorsa dalla rassegna curata da Achille Bonito Oliva e organizzata da Antonio Borghese in collaborazione con la Fondazione Morra di Napoli e l'Associazione Shozo Shimamoto. L'intera parabola funambolica dell'artista è raccontata attraverso una ricca selezione di opere, dagli anni Cinquanta fino a quelle più recenti realizzate per l'ultima Biennale di Venezia, senza dimenticare le performance di Napoli e Capri dello scorso maggio, una storia di creatività fisica che sfila anche attraverso numerosi filmati. Scrive Achille Bonito Oliva, "Shimamoto è un nomade samurai dell'arte che riesce ad andare a bersaglio, assistito dal caso intelligente di un processo creativo che vuole bucare l'inerzia del mondo e dare energia alla comunità degli uomini".

 

 

 

Le immagini

 

 

 

E quel processo creativo, che in mostra sfila suddiviso per decenni, parte dalle opere risalenti ai primi anni '50: quando Shimamoto è allievo del Maestro Jiro Yoshihara che lo spinge a cercare nuove forme d'espressione. I Buchi, ne sono l'esempio clou, realizzati quasi per caso facendo agire i pigmenti di colore su diversi strati di carta di giornale sovrapposti. Ma a esprimere il senso pionieristico del gruppo Gutai spicca il lavoro di tipo 'ambientale' "Prego, camminate qui sopra". L'originale era stato costruito per la Seconda Esposizione Gutai all'aperto del 1955, ed è composta da una serie di assi di legno e da un sistema di molle, un apparato che reagisce al passaggio del visitatore alterando la sua stabilità. Sulla stessa onda "Cannon Work" del 1956, frutto di un'azione pittorica dove i colori, sparati da un cannone, appositamente costruito dall'artista, si posizionano in modo accidentale sulla tela. Ecco i lavori degli anni Sessanta, stimolati dal critico francese Michel Tapié frutto di un nuovo tipo di tecnica, che risale al 1956, e che consiste nel lanciare con violenza e senza alcun tipo di filtro mentale e intellettuale le sostanze coloranti all'interno di bottiglie contro la tela (bottle crash). Gli anni Settanta e Ottanta sposano il progetto Mail Art, al quale Shimamoto si è iniziato ad interessare dopo la morte del Maestro Yoshihara. Gli anni Novanta recuperano le Bottle Crash, riempiendole di nuovi significati.

 

 

 

Per raccontare gli ultimi anni di lavoro, ci sono le tele dipinte esclusivamente durante eventi-performance nei quali lo spazio (piazza urbana, monumenti pubblici, musei e gallerie) il pubblico, i performer, gli strumenti e gli oggetti utilizzati per il lancio del colore costituiscono una sempre nuova ed imprevedibile relazione. Accompagnate dalla musica fondamentale nella realizzazione delle performance, e che ritorna come colonna sonora a completare l'allestimento. Come l'azione eseguita a Trevi mediante lanci di colore da un elicottero.

 

 

 

Notizie utili - "Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo. 1950-2008", dal 15 novembre all'8 marzo, Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Via Jacopo Ruffini 3 (Genova). La mostra è a cura di Achille Bonito Oliva.

 

Orario: lunedì chiuso, da martedì a venerdì ore 9- 18; sabato e domenica ore 10-18

 

Ingresso: 6 € intero, 4 € ridotto (biglietto cumulativo con la mostra Lucio Fontana luce e colore a Palazzo Ducale 8 €)

 

Catalogo: Skira