Artefiera, il ritorno alle origini convince pubblico e galleristi

Elena Correggia, MIlanofinanza, Febbraio 6, 2023

Successo di pubblico e soddisfazione dei galleristi per la sessantottesima edizione. We Rise by Lifting Others del 2022 di Marinella Senatore esposta da Mazzoleni (la fascia di prezzo delle sue opere vendute è stata fra i 50 e i 65mila euro) e una foto di Leslie Krims, Cobweb,Nude, 1969, venduta dalla galleria Paci Contemporary a una collezione svizzera per 9mila euro.

 

Le nuvole della contrazione economica mondiale non sembrano addensarsi sul mercato dell’arte. Almeno non ancora. A livello europeo, dalle prime manifestazioni fieristiche dell’anno trapela ottimismo, anche se alcuni equilibri stanno cambiando. Londra accusa il colpo delle complicazioni burocratiche e dei costi aumentati del post Brexit (la notizia più recente è l’annullamento di Masterpiece, la fiera di arte e antiquariato che avrebbe dovuto tenersi la prossima estate), tutto a vantaggio di Parigi ma anche di Bruxelles.

 

La capitale belga ha ospitato con successo nei giorni scorsi Brafa, la manifestazione che punta sull’ecclettismo, dall’antichità al contemporaneo, dall’arte africana al design. La 68esima edizione è stata visitata da circa 65mila persone, un pubblico preparato e ricettivo tanto che il riscontro è stato buono, soprattutto per l’arte moderna e contemporanea, con vendite di opere da poche decine di migliaia fino a qualche centinaia di migliaia di euro, dai raffinati vasi Art Nouveau a un acrilico su tela di Yayoi Kousama.

 
In Italia il primo test dell’anno è stato quello, molto atteso, di Arte Fiera, conclusa domenica scorsa a Bologna. La kermesse, da sempre caratterizzata da una spiccata impronta commerciale, nel 2022 sembrava aver perso la sua identità e deluso le aspettative. Quest’anno, invece, la collaborazione fra il direttore artistico Simone Menegoi e il collezionista Enea Righi come managing director ha visto il ritorno del pubblico ai livelli pre-Covid, 50mila visitatori circa, e la soddisfazione complessiva dei galleristi, per la stragrande maggioranza italiani (con vendite soprattutto entro i 100mila euro e uno sguardo curato sugli emergenti). 
 
Molti stand hanno scelto di mettere in dialogo artisti moderni e contemporanei, così come testimonia la galleria Mazzoleni (Torino, Londra). Fra i maestri proposti c’erano Casorati e il de Chirico degli anni Trenta (1,1 milioni la richiesta per gli Archeologi) oltre a una grande estroflessione rosso-arancio di Bonalumi (proposta fra 300 e 350mila). Molto apprezzato anche Dorazio, mentre per le vendite Mazzoleni segnala le sculture luminose di Marinella Senatore (fra 50 e 65mila euro) e i Percorsi di Andrea Francolino (da 14 a 30mila). Fra gli autori della Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. (Bologna) hanno riscosso molto interesse Morandi e de Chirico accanto a nomi contemporanei come Sissi e Claudine Drai. Armonioso e poetico alla galleria Niccoli (Parma) il confronto fra due opere di Melotti e i lavori di Ismaele Nones, giovane pittore figurativo trentino (le opere sono state tutte vendute con prezzi da 3 a 15mila euro). 
 

Bene anche le sculture materiche di Nanni Valentini da ABC-Arte (Genova, Milano) con vendite fra 40 e 50mila, così come per l’astrattismo cromatico di Tomas Rajlich, le foto di Michele Zaza (venduti fra 6 e 12 mila) e i lavori di Jerry Zeniuk (10-20mila). Ben rappresentata accanto alla pittura anche la fotografia. È risultato particolarmente curato l’allestimento di Paci Contemporary (Brescia-Porto Cervo) con scatti di autori americani storici, fra cui Leslie Krims e Ralph Gibson, venduti fra 5 e 15mila euro. Nell’ambito della sperimentazione fotografica The Mouse di Maha Malluh (esposta da Mlz Art Dep di Trieste), dalla serie Capturing Light, è stata acquisita da Art Defender con il premio Collector Chains. 

 

ABC-ARTE, B29, Artefiera 2023, Ph. M. Losurdo